L'utente del nostro forum ICON of SIN ha realizzato nel febbraio 2005 questa recensione del Doom Board Game, il gioco da tavolo su Doom uscito poco prima. Ve la presentiamo di seguito, in modo tale da permettervi di avere un punto di vista di un giocatore sul prodotto che ha trasformato la nota pietra miliare del genere degli sparatutto in un gioco di società. Il gioco è purtroppo attualmente (2011) uscito di produzione, ma è possibile trovarlo ancora in vendita online.
Doom è una pietra miliare che è sempre riuscita a farsi rispettare nel corso dei tempi. Un gioco che ha sempre portato innovazione e ha dato ad ogni giocatore un'esperienza videoludica unica nel suo genere.
Tutto può essere riassunto nella frase "Doom rappresenta gli fps", e sicuramente Kevin Wilson con il suo "DooM: Il gioco da tavolo" è riuscito a creare una variante cartacea degna del capolavoro della Id.
Il boardgame di Doom sembra sviluppato direttamente da Carmack, è un gioco che, non solo rispetta e segue perfettamente la sua versione "software" ma riesce a riprodurre la stessa atmosfera di tensione presente in D3.
Iniziamo subito la review del boardgame parlando dell'estetica e del primo impatto visivo.
La confezione si rifà a quella della versione pc e a prima vista potrebbe sembrare come una versione speciale del gioco stesso.
Nella confezione sono presenti: 3 miniature dei marine, 63 miniature dei mostri, diversi tasselli rappresentati le stanze e i corridoi della Uac, armi, munizioni, aiuti, ostacoli, porte, incontri speciali e altri tasselli utili al fine del gioco. Non mancano anche 6 dadi speciali Doom utilizzati nel combattimento per calcolare i danni e se il colpo è andato a segno.
Inoltre sono incluse delle carte speciali divise in 2 tipi: le carte marine, per i giocatori, che permettono di personalizzare il proprio personaggio con abilità extra; e le carte invasori, per il giocatore che muoverà le truppe infernali, usate per gestire gli eventi speciali e gli incontri coi mostri randomizzati.
Tutti i tasselli sono di ottima fattura: sia per la qualità del cartone usato (molto resistente) che per la qualità dei disegni, che d'altra parte sono sempre stati curati dalla Id.
La grafica si rifà perfettamente a Doom 3 e molti particolari, come le macchie di sangue presenti nei corridoi della Uac, aiutano a riproporre la stessa sensazione di pericolo e disordine presente nel gioco software.
Le miniature sono scolpite discretamente, e sicuramente non eccellono nei particolari che in alcuni punti risultano poco dettagliati. A prima vista il viso dei marine si potrebbe benissimo scambiare per uno zombie e in molte miniature è presente anche l'imperfezione dello stampo che volendo, può comunque sempre essere limata.
In parte l'impressione di una qualità complessiva non buona, è dovuta anche al colore monocromatico presente in ogni miniatura. Una buona alternativa sarebbe quella di dipingerle come ha fatto un ragazzo americano che al momento sta scrivendo una guida alla pittura delle miniature del gioco da tavolo: questo è il link per la guida.
Certo, è un lavoraccio dipingere 66 miniature ma l'impatto visivo sarà sicuramente migliore sul tavolo da gioco.
Bisogna anche aggiungere che si dovrà anche dire addio alla possibilità di conservare le miniature dentro la loro scatola per evitare scheggiature nella vernice, e trovare così; un'altra soluzione per il trasporto delle stesse (o per riporle).
Le dimensioni in altezza delle miniature spaziano dai 3 cm per i marine fino agli 8 cm per il Cyberdemon. Un paio tra le più grandi hanno anche un difetto alla base che fa sì che questa non sia perfettamente piana, ma leggermente arcuata, conferendo così alla miniatura, un simpatico effetto "cavallino a dondolo". Per fortuna basta poco per correggere questo errore: un paio di minuti sotto il phon e si potrà dare alla base una maggiore stabilità evitando così che Hell Knight annuisca continuamente davanti ai Marine ogni volta che viene piazzato o spostato!
Passiamo al regolamento e allo svolgimento del gioco. Come detto prima, i manuali sono 2: uno è il regolamento, l'altro è il manuale degli scenari, fondamentale per lo svolgimento del gioco. Questo manuale è un po' come il copione di un film che consente di seguire una linea narrativa a livello descrittivo e di gestione degli eventi.
Doom: il gioco da tavolo è progettato per 2, 3 o 4 giocatori e ogni partita può durare 1 o 2 ore circa. Un giocatore sarà il "giocatore invasore" e gli altri personificheranno i Marine.
Il giocatore invasore è quello col compito più importante: non solo deve muovere le creature infernali, ma deve anche piazzare le tessere del labirinto, i vari aiuti e preoccuparsi della parte narrativa dello scenario.
In questo boardgame è molto importante ricreare l'ambiente e l'atmosfera, descrivendo ciò che si vede e si sente in una particolare stanza o corridoio; allo stesso modo di come è importante la fase descrittiva e narrativa di un gioco di ruolo (e per dirla tutta il regolamento per muovere e far attaccare le miniature è molto simile all'edizione 3.5 di Dungeons&Dragons).
Senza questa parte il gioco diventa piatto e si riduce al classico: "trova la chiave, uccidi il mostro, entra nella porta".
Il manuale comprende 5 scenari in tutto, che vanno giocati in successione. Il primo intitolato "Cadaveri fino alle ginocchia" è un po' l'inizio di Doom 3: i marine sono seduti nel salone principale quando l'inferno apre le sue porte nel centro di ricerca Uac. Dopo essersi armati con le poche munizioni d'ordinanza, i marine devono raggiungere gli shuttle di salvataggio e per arrivarci incontreranno le prime creature infernali pronte a divorare tutto ciò che sia rimasto vivo!